L’Azienda

L’azienda nacque nella prima metà del 1800 a Turi in provincia di Bari, quando già da diverse generazioni si tramandava la tradizione della coltivazione della vite e della produzione del vino. Modesto Dell’Aera (1897-1975) manifestò grandi capacità imprenditoriali arrivando a produrre oltre 30’000 litri di vino, quantitativi importanti in un’epoca in cui tutte le operazioni venivano svolte in maniera del tutto manuale. Con l’aumento della produzione, il mercato locale cominciò a stargli stretto e con l’ausilio dei “Traìni” (carri da lavoro trainati da cavalli) cominciò a commercializzare il proprio vino nell’intera provincia di Bari. Attività portata avanti egregiamente da suo figlio Pasquale Dell’Aera (1927-2015).

Alla fine degli anni ’60, uno dei più importanti imprenditori agricoli calabresi, decise di investire sulla coltivazione della vite e incaricò un mediatore affinché trovasse un esperto viticoltore anche spingendosi al difuori dei confini regionali. Dopo una lunga ricerca giunse in Puglia e informando la gente del luogo della sua ricerca, gli indicarono tutti lo stesso nome, Don Pasquale Dell’Aera. Una volta rintracciato non fu semplice convincerlo a lasciare la sua famiglia e la sua amata terra, anche se solo temporaneamente ma il progetto che gli venne presentato era ambizioso; avrebbe dovuto convertire e riprogettare da zero numerose aziende sparse su tutto il territorio regionale calabrese. Ebbe tra le mani la possibilità di crescere professionalmente collaborando con una grande azienda e non se la fece sfuggire.

Giunto nella valle di Grandine si trovò d’avanti un paesaggio mozzafiato, un susseguirsi di colline dolci e pianure fertili cinte da due fiumi, il Simeri e l’Uria, a pochi passi dal mare ma con alle spalle i monti innevati della Sila Catanzarese. Fu un colpo di fulmine! Il pensiero di investire in quella meravigliosa terra cominciava ad insinuarsi nella sua mente ma ciò che lo convinse a prendere questa importante decisione fu l’abbondanza d’acqua di questo territorio; ricchezza inestimabile in particolar modo per chi, come Pasquale, veniva da una lunga stirpe di agricoltori che spesso hanno visto i propri raccolti andati persi per la sua carenza.
Era il 1973 quando la decisione divenne definitiva. Pasquale vendette le proprietà in Puglia e si trasferì in Calabria insieme alla sua famiglia, scelta difficile ma concretizzatasi grazie all’intraprendenza ed alla lungimiranza di sua moglie Elisabetta. La prima proprietà acquistata fu proprio “San Giacomo” seguita dalla Maddalena dove impiantò i primi vigneti dopo anni di selezione e di ricerca sui portinnesti e sulle cultivar che meglio si sarebbero espresse in questo areale, continuando però a seguire numerose aziende come consulente.
 

Per Pasquale l’agricoltura era una passione ma gli anni passavano e la vita di campagna non è certo una passeggiata, era giunto il momento di passare il testimone a suo figlio Vito impegnatosi, sin dalla fine dei suoi studi, nell’azienda di famiglia. Grazie alla sua dedizione e all’instancabile supporto di sua moglie Rosaria riuscì ad ampliare ulteriormente le superfici aziendali, acquistando le tenute “Laca”  e “Cantorato” . Tuttora, la gestione e l’organizzazione di tutte le operazioni agronomiche, si svolgono sotto la sua imprescindibile guida.

Nel 2008, ultimata la carriera formativa come agrotecnico, il figlio Matteo, manifestando sin da giovanissimo grande interesse sulla vinificazione e spinto dal desiderio di riprendere una tradizione ormai divenuta secondaria, si dedicò con lodevole dedizione alla realizzazione di un progetto molto più grande dei sui 19 anni. In pochi anni, il sogno di vinificare le uve prodotte con passione e sacrificio, prese forma. L’obbiettivo di Matteo era chiaro, bisognava fin da subito puntare a produrre vini di alta qualità ed è proprio per questo motivo che la cantina venne allestita con le migliori tecnologie presenti sul mercato.
Dopo anni di studi, prove e lavoro, finalmente, con il rosso dell’annata 2013 abbiamo ottenuto le caratteristiche che cercavamo in un vino che ci avrebbe dovuto rappresentare in giro per il mondo. Nacque così la nostra prima etichetta, il “GRANDANE“.

LE ORIGINI DEL NOSTRO LOGO
I nostri vigneti si affacciano sul meraviglioso golfo di Squillace, noto anche come “Baia dell’Ippocampo”, appellativo dovuto ai numerosi esemplari di cavalluccio marino che popolano queste acque. La presenza di questa magnetica creatura marina è motivo d’orgoglio in quanto, è ritenuta un indicatore di salubrità dei mari che la ospitano. Inoltre nella mitologia greca, l’ippocampo è simbolo di buon auspicio, esso infatti veniva raffigurato intento a portare in salvo le fanciulle cadute in mare.

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FILOSOFIA
Poiché un vino di qualità nasce prima di tutto in vigna, tutti gli impianti sono stati attentamente studiati per garantire ai diversi vitigni, il rispetto delle loro esigenze colturali e ambientali. La forma di allevamento specifica per ogni varietà, un basso numero di grappoli per ceppo e la natura del terreno prevalentemente argillosa-calcarea, ci consentono di ottenere vini di corpo, equilibrati, dai sentori spiccatamente fruttati. La vendemmia avviene in seguito ad un’attenta valutazione del grado di maturazione delle uve, per la quale ci avvaliamo di moderne tecnologie d’analisi. La selezione dei grappoli migliori è garantita da una raccolta rigorosamente manuale. L’utilizzo di piccole cassette ci permette infine di preservare l’integrità degli acini sino al rapido raggiungimento della cantina situata tra gli stessi vigneti.

ECOSOSOSTENIBILITA’ ENERGETICA
Sotto il profilo Energetico la nostra azienda ha un bilancio in positivo in quanto l’energia che produciamo da fonti rinnovabili e superiore a quella che consumiamo permettendoci di chiudere l’intera filiera di trasformazione con energia Green.

SCELTA DEI TAPPI
Conosciamo bene quanto sia affascinante il momento che precede la degustazione di un vino, quando insieme alle persone più care si va con un gesto romantico a stappare una bottiglia e ad annusare il tappo a conferma che quella chiusura in sughero abbia “si spera” fatto il suo lavoro preservando il prodotto con le stesse caratteristiche volute dal produttore. Purtroppo trattandosi di sughero dunque di un prodotto naturale spesso si incorre in un’amara scoperta che va a rovinare il fascino di quel momento tanto atteso. Noi dopo tanti anni alla ricerca del tappo migliore per garantire ai nostri consumatori un prodotto sempre al top, a partire dalla vendemmia 2019, abbiamo deciso di abbandonare il sughero, in favore dei più innovativi ed ecosostenibili tappi prodotti con materiali derivati dalla canna da zucchero, 100% riciclabili, a basso impatto ambientale con impronta di carbonio pari a zero, capaci di garantire un processo di evoluzione costante e ben determinato e zero bottiglie con deviazioni organolettiche o differenze tra bottiglie con conservabilità dei vini sino a 25 anni. Quindi tutti gli amatori dei nostri vini avranno la garanzia di non trovare mai più una bottiglia dal tanto temuto sentore di tappo.

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